martedì 27 febbraio 2018

"Berserkr" di Alessio Del Debbio


TITOLO: Berserkr
AUTORE: Alessio Del Debbio
EDITORE: DZ Edizioni
GENERE: Urban fantasy, Metropolitan
PAGINE: 150


Trama
Berlino, inizio del terzo millennio. La Guerra Calda è finita, gli Accordi dell’89 sono stati firmati e la città è stata divisa in sette zone, ciascuna assegnata a una delle antiche stirpi. All’interno della ringbahn vivono gli uomini, protetti dalla Divisione, incaricata di mantenere la pace e impedire sconfinamenti e scontri tra le stirpi. Misteriosi omicidi, provocati da sconosciute creature sovrannaturali, iniziano però a verificarsi in tutta la città, rischiando di frantumare il delicato equilibrio raggiunto. La Divisione incarica Ulrik Von Schreiber di indagare, aiutato dal pavido collega Fabian, ben sapendo quanto abbia a cuore il mantenimento della pace. Ma Ulrik non è soltanto un cacciatore, incarna lo Spirito Protettore della Città, l’Orso di Berlino, che non attende altro che liberare la propria furia.


Le mie impressioni
È il secondo romanzo che leggo di questo autore, che riconferma la sua bravura. Il suo stile lo si riconosce subito, tuttavia dimostra grande abilità nell'adattarlo a una storia nuova e originale. Ci catapulta subito in eventi cruenti e ci presenta un protagonista lontano dal classico stereotipo dell'eroe, ma che non abbraccia neppure la figura dell'anti-eroe: Ulrik sa di vero, di una persona che ha vissuto, sofferto, in lotta con la propria natura e con un compito a gravare sulle sue spalle non facile. Proprio la sua vita lo ha reso in parte duro, abituato agli scontri e disincantato, forse disilluso, che nel distacco cerca di difendersi dal dolore. Di lui riusciamo a scoprire i punti di forza e le debolezze, fragilità celate che inducono a seguirlo per conoscerne le sorti.
Alessio del Debbio ci porta, come in "Ulfednar war - La guerra dei lupi", a spasso nel tempo, permettendo al lettore di scoprire man mano i retroscena, le storie non solo del protagonista, ma anche di altri personaggi che riescono a farsi amare od odiare a seconda dei gusti (io ho amato Lorelai). La capacità dell'autore di non farci perdere in questi salti è davvero notevole.
Altra cosa che ho apprezzato molto risiede nell'essere riuscito a non far scoprire il reale antagonista e le sue vere motivazioni fino all'ultimo, incollandomi alle pagine per arrivare in fondo e sciogliere l'enigma.
Non meno rilevante è la definizione dell'ambientazione, curatissima, che consente di camminare per le strade di Berlino, a tratti facendone assaporare non solo l'atmosfera, ma addirittura il sapore, attraverso i sensi del personaggio stesso.
Emerge la passione dell'autore per il folclore, che lo porta a presentarci creature non ordinarie, delineandole in maniera ineccepibile per la narrazione che ha costruito, intrecciando originalità, azione, colpi di scena, tradimenti.
Al di là della forza e della durezza di Ulrik, riusciamo a trovare una passionalità nello scritto che lo rende davvero apprezzabile, con note crude e violente, introspezioni e riflessioni notevoli, che trovano il loro culmine nella scelta difficile che il protagonista dovrà compiere per se stesso, per la città e per le sette stirpi.
Ultima nota, da cui non posso esimermi, è l'apprezzamento alla stupenda copertina realizzata da Livia De Simone, che inevitabilmente cattura l'occhio come poche.

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