martedì 17 aprile 2018

Devilman - Crybaby


"Devilman - Crybaby" una sorta di remake di Devilman, o almeno dei tre OAV più il finale ispirato al manga.

Ammetto che parto da fan sfegatata, innamorata di Akira e di Devilman fin da bambina, nonostante la serie TV fosse una sbiadita immagine della vera storia; poi ho scoperto il manga e gli OAV... e lì si è confermato il mio amore, soprattutto verso il manga e Go Nagai (di cui amo tutti i robottoni).

Vidi il trailer di questa nuova serie e lo trovai allettante, insomma, guardando la foto direi che è lecito.
Il ritorno alla realtà è stato traumatico, alla quinta puntata ho sentito il bisogno di chiudere e tornare sul manga, nonché sull'ultimo dei tre OAV "Amon - Apocalypse of Devilman", che è in assoluto il mio preferito. Non ho mollato, difficilmente lo faccio, e sono arrivata fino in fondo e, ancora, sto a chiedermi "perché?!".
Passi per lo stile dei disegni che già da principio non mi sono piaciuti, salvo Akira dopo la fusione con Amon e Devilman (gli unici due disegni che incontrano il mio gusto), ma le variazioni apportate alla storia per "modernizzarla" (come se ne avesse bisogno!) e per conferirle "originalità" (?) lo hanno reso pietoso, perdendo secondo me l'anima stessa originale.
Miki non è più la semplice ragazza, compagna di classe di Akira, no, è una stella nascente dell'atletica ribattezzata "la strega della scuola" per quanto è veloce, marcata stretta da un fotografo per avere foto in bichini o anche di più, che chatta sui social, ma è candida e pura, ingenua e assai poco credibile, peggio della protagonista di 50 sfumature (perdonatemi, ma non ricordo nemmeno il nome). Nella sala da pranzo di casa Makimura campeggia un affresco dell'ultima cena, infatti sono di una qualche branca di cristianesimo (il sacerdote è sposato, per cui escludo siano cattolici), la madre è giapponese e il padre straniero, non si sa bene da dove venga, forse è americano, fatto sta che Miki è meticcia e per questo bullizzata da bambina, con Akira che si para davanti a lei per difenderla piangendo come una fontana (che tristezza gente!)
Akira non è più il giovane introverso rimasto orfano da bambino e cresciuto per questo dalla famiglia Makimura, bensì il ragazzo sfigato della scuola che fa atletica pur essendo una schiappa, i cui genitori sono sempre all'estero per lavoro, medici affermati che aiutano gli altri e gli mandano sempre scarpe da ginnastica come regalo, che in un suo ricordo gli dicono "quando sarai grande vieni a cercarci" e per questo Akira corre. Già questo è tristissimo e lontano anni luce dalla storia di Akira, ma dulcis in fundo... Akira piange, piange per gli altri, piange quando loro non lo fanno, quando sono tristi e vogliono nasconderlo: insomma, un empatico che non si sa controllare e che funziona solo col dolore altrui (verosimile quanto me come top model!). Akira piange sempre, anche quando è Devilman, il che toglie tutto il pathos a una delle scene più belle e drammatiche dove, effettivamente, Devilman piange nella più totale e profonda disperazione (come rovinare un personaggio, lo avete fatto bene!).
Non temete, anche la storia di Ryo è stata pesantemente rimaneggiata rovinando il personaggio, che prende consapevolezza di chi è solo verso la fine, per cui prima fa tutto non si sa bene perché, per dire al mondo "ehi, ci sono i demoni e solo i più forti sopravviveranno", nel mentre godo a scatenare il caos perché sono un sadico con un QI al di sopra della norma (???). Il Ryo che guarda il mondo con quello sguardo fatto di superbia e tristezza non esiste, è sparito (sigh 😪).
State sperando che almeno Silen si sia salvata dallo scempio e siano riusciti a mantenere la drammaticità del suo epilogo con Agwel? Illusi, neppure lei si è salvata 😭😭😭
Storie aggiunte per dar vita agli altri devilmen/women in alcuni momenti sono persino migliori di quella portante, prendendo il sopravvento, restando tuttavia inutili nel complesso.
Non mancano buchi e incoerenze narrative, la più grande e insensata proprio nella scena più drammatica, dove, avendo compreso l'importanza della stessa, hanno cercato di riproporla per come era nel manga e nel terzo OAV, dimenticandosi che avevano spostato tutto altrove (da casa di Miki si era finiti piuttosto lontani, in riva al fiume, poi ci si ritrova davanti a casa Makimura).
Nel manga, come negli OAV, la chiave di passaggio per i demoni è la violenza in ogni sua accezione, la degenerazione umana che tocca gli istinti più bassi, in questa serie, invece, prende il sopravvento il sesso. Solo per l'evocazione di Amon, Ryo dichiara che serve il sangue e sventra un po' di persone, per tutto il resto vediamo che bastano scene di sesso (Silen è una sesso dipendente, ma lo vuole fare solo con Amon, per cui si arrangia mentre Agwel le sbava dietro).
Una delle scene peggiori? "Je suis Devilman"... per i bei messaggi che Miki propina a valanga dal suo profilo, dopo aver scoperto che Akira è Devilman, dove prima le danno della puttana, poi pian piano, si gira la cosa e si arriva a questo con un abbraccio di gruppo, partito da dei bambini, a Devilman, che in lacrime cerca di convincere un gruppo di umani a demordere dal linciare dei poveri innocenti (🤔)
Ho sperato nel finale, ma niente, persino nell'ultima tragica scena, non sono riusciti a rendere la tristezza e la solitudine di Satana, forse credendo che bastasse farlo piangere per trasmettere qualcosa, quando non è affatto così.

Potrei proseguire a criticarlo ancora per molto, però credo di aver reso l'idea: le scene pietose si sprecano, quanto l'inutilità di questa serie Netflix, che che vorrei dimenticare d'aver visto.

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